AFRICA E ASIA CHIAMANO, IL GRATICOLATO RISPONDE

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Si chiamano Amadoù, Seyon, John, Paul, Kalifa, Karim, Bakary, Davoud e vengono rispettivamente da Guinea Equatoriale, Mali, Nigeria, Gambia, Mali, Senegal e Afghanistan i richiedenti asilo che da qualche settimana lavorano al Centro Paolo Sesto. Sono otto giovani, con storie diversissime tra di loro, che professano diverse religioni ma hanno tutti uno stesso obiettivo: lasciarsi alle spalle storie di vita drammatiche e rifarsene una in cui vi sia spazio per un po' di dignità, di rispetto, di amore. A segnalarceli e ad aiutarci nei percorsi di accoglienza, inclusione e assunzione, sono la Caritas diocesana di Padova, quella di Treviso, una parrocchia di Camposanpiero e una "famiglia ospitale" di Santa Giustina in Colle. Nel dettaglio, i quattro che vivono presso la parrocchia di Spinea e quello che abita a Santa Giustina in Colle, sono stati assunti per tre mesi dal Graticolato Scs, per gli altri quattro è stata firmata una convenzione con la Caritas di Padova nell'ambito del "Progetto 500 ore", in cui ogni cento ore lavorate vengono corrisposti 500 € (pagati in parte dalla Caritas), progetto che sarà  attivo dal mese di agosto. Le mansioni che svolgono al Centro Paolo Sesto assomigliano in tutto a quelle degli altri lavoratori con cui trascorrono le giornate gomito a gomito: lavori di assemblaggio industriale, raccolta di prodotti ortofrutticoli nella serra e nei campi adiacenti la struttura. A pranzo i rifugiati usufruiscono della nostra mensa, anche se, in occasione del Ramadan, quelli di loro che praticano la religione musulmana hanno scelto di digiunare tutta la giornata (cibo e anche acqua), trascorrendo il tempo della pausa pranzo in un magazzino che hanno eletto a luogo di preghiera. A sentire le loro parole, a vedere i loro occhi contenti, di fronte alla loro voglia di lavorare, sembra che l'inserimento stia procedendo bene. Di pomeriggio, al momento di tornare a casa, alcuni di loro vengono accompagnati a prendere i mezzi di trasporto pubblico, altri, in sella alla propria bicicletta, tornano a casa da soli. Al di là dei pregiudizi, al di là della politica che divide e fomenta, al di là del razzismo che ogni tanto fa capolino dalle nostre parti, al di là di tutto: benvenuti!